Gli abbracci spezzati
Film francese del 1999 diretto da Bruno Dumont.
Il corpo di una bambina viene trovato nelle campagne di una cittadina del nord della Francia. Pharaon è un ispettore di polizia incaricato di far luce sul caso. È un uomo semplice e malinconico, la crudeltà lo sconvolge. Le indagini vanno a rilento e le piste da seguire sono inconsistenti.

Incredibile la capacità di Dumont di tratteggiare la psicologia dei suoi personaggi. Alla fine del film è come se li avessi conosciuti di persona. Una capacità che è riscontrabile soltanto in Mike Leigh. Con una differenza sostanziale: i personaggi del regista inglese, pur sfortunati, perdenti, spesso caricaturali, sono sempre positivi, teneri; figure in cui viene spontaneo immedesimarsi. La cosa diviene impossibile, invece, con i protagonisti dei film di Dumont: complessi, pieni di tic, con un passato oscuro, vacui, meschini o crudeli. Pharaon ha lo sguardo spesso perso nel vuoto, sembra assente, ogni tanto abbraccia qualcuno, così, per consolarlo, quasi per riscattare l'intera umanità con il suo gesto. Ma è un abbraccio sterile, grottesco, privo di qualsiasi pathos.
Il cinema di Dumont è un cinema crudele, da prendere a piccole dosi, meglio non esagerare.
9/10

musica appropriata: Josh Ritter, In your arms