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martedì 6 agosto 2013

Me too

Stalker


Film russo del 2012 diretto da Aleksei Balabanov.

Una leggenda narra che in  un villaggio tra San Pietroburgo e Uglič sorga un campanile che può dare la felicità a chi vi entra, trasportandolo lontano. Non a tutti è concessa, però. Così un criminale, un musicista, un alcolizzato, sfidando la contaminazione atomica, partono alla ricerca della felicità sognata.

Camminavo, camminavamo, con circospezione, facendo attenzione a non calpestare cadaveri, con passo pesante nella neve alta, ma con la speranza, la sicurezza quasi, di raggiungere la felicità. 
E camminando siamo giunti al campanile.
Non ci sono guide, non ci sono sentieri già tracciati, c'è solo tanta neve e una tristezza da crepuscolo dell'umanità. Un paesaggio da sogno mal sognato si dispiega innanzi a noi in tutta la sua sinistra bellezza. All'improvviso sento tanto freddo, sdraiato sulla neve candida, assalito da un panico grottesco, aspetto che arrivi finalmente la felicità.



Ultimo film di Balabanov, purtroppo morto nel maggio di quest'anno. Un film non completamente riuscito, con una prima parte (la preparazione al viaggio) alla Kaurismaki, e una seconda parte decisamente onirica e tarkovskiana.

7/10
 Ya tozhe khochu
(2012) on IMDb


musica appropriata: Barn Owl, The Long Shadow

8 commenti:

  1. Credo me l'abbia consigliato Alessia/Lenore, perché ho scoperto di averlo, questo film. Oggi o domani lo guardo (la parte narrativa della rece è parecchio allettante, e sono curioso di vedere un film metà Kaurismaki e metà Tarkovskij), così stacco un po' dalla Turchia, e ripasso per commentarlo. Grazie, bombus!

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    1. Davvero stai facendo una scorpacciata di gran film turchi? Aspetto allora. Spero che ne recensirai qualcuno che non conosco. Aspetto qualche commento dei tuoi su questo strano film :)

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    2. Sì, ne hai parlato così bene che, pian piano, me ne ero scaricati diversi, e insomma ora ho scoperto di avere in riserva soprattutto film turchi. Balabanov, comunque, l'ho trovato inquietante già dalla prima visione del suo cargo, consigliato a Lenore da Dovic e da lei a me. Per questo mi aspetto un gran bene da "Me too"! :D

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  2. Di Balabanov ho visto pochissmo e Silent Souls mi pare sia stato l'ultimo...
    Dalla trama, questo effettivamente sembra parecchio Stalker e di conseguenza attira, anche se scrivi che non è completamente riuscito. Appena mi sistemo vedo di recuperarlo pure io, grazie!

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    1. Silent souls mi è sembrato un gran bel film, mi ha incuriosito molto la cultura dei Merya, di cui non sapevo nulla. Ma credo l'abbia diretto Fedorchenko. Io, di Balabanov, ho apprezzato molto Cargo 200 ed anche Brat (Brother). Ma è un regista strano, che ancora non ho inquadrato bene.

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    2. Scusa, hai ragione è di Fedorchenko... il caldo afoso tira brutti scherzi :)

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  3. Ora ho capito il riferimento tarkovskijano, ed effettivamente ha ricordato anche a me "Stalker", colla differenza che, se Tarkovskij punta alla metafisica, in questo "Me too" mi è sembrato si puntasse più sul grottesco - chissà, magari per suscitare qualche straniamento di brechtiana memoria. Comunque, il film mi è piaciuto, niente da dire, anche se l'ermetica di alcune scene l'ho digerita soltanto nel momento in cui mi sono detto: "Okay, no, sta semplicemente esagerando". Preferisco "Cargo 200", ma questo me lo segno per una rivisione e, magari, per una revisione delle mie prime impressive.

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    1. Anch'io preferisco "Cargo 200", non c'è dubbio alcuno. Ma, dopo qualche giorno, questo film ancora mi frulla in testa. Sarà per la caratterizzazione dei personaggi così monolitici, sarà per la stranezza della storia, sarà per i paesaggi desolanti e angoscianti, sarà per la prima parte picaresca, anch'io me lo segno per una seconda visione.

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