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martedì 9 luglio 2013

Alamar

Il mar dei canti


Film messicano del 2009 diretto da Pedro González-Rubio.

Natan, un bambino di cinque anni, vive a Roma dalla nascita. La madre non ne vuole sapere di abitare nella palafitte dell'atollo corallino di Banco Chincorro dove il padre di Natan fa il pescatore. Adesso, però, è arrivato il momento adatto perché il bambino scopra le meraviglie di quel paradiso che difficilmente potrà poi dimenticare.

"In principio la Terra era una pianura sconfinata e tenebrosa, separata dal cielo e dal grigio mare salato, avvolta in un crepuscolo indistinto. Non c'erano né Sole né Luna né Stelle. Tuttavia, molto lontano, vivevano gli Abitanti del Cielo: esseri spensierati e indifferenti,  perennemente giovani, poiché esistevano da sempre nel loro verde Paradiso lussureggiante.
Sulla superficie della Terra non c'erano né animali né piante, ma grumi di minestra primordiale, ciascuno aveva in sé l'essenza della vita. Fu così che, per far sì che tutto prendesse vita e rifiorisse, gli Uomini del Tempo Antico percorsero tutto il mondo
cantando; cantarono i fiumi e le catene di montagne, le saline e le dune di sabbia, i mari cristallini e le lagune. Avvolsero il mondo intero in una rete di canto." (Le vie dei canti, Bruce Chatwin)

Adesso è arrivato il momento di ripercorrere, insieme a mio figlio Natan, la mia personale via, quella che mi è stata assegnata alla nascita. Attraverseremo la laguna tra le mangrovie, ci fermeremo ad ammirare le tantissime specie di ipomeee, e le bellissime tournefortiae che fioriscono vicino al mare cristallino. Ci immergeremo tra i coralli, pescheremo le aragoste spinose, i pagri dai denti ricurvi, i red bass, gli snapper,  gli sfuggenti barracuda. E tra una meraviglia e l'altra, il viaggio finirà. Rimarrà, però, per tutta la vita il ricordo di quel paradiso.

Banco Chinchorro è la seconda barriera corallina al mondo per estensione. Formato da una grande laguna corallina e da diverse piccole isole coperte da mangrovie, è un ecosistema molto delicato, da proteggere e preservare assolutamente. Il film di Pedro González-Rubio, un documentario atipico, esalta la bellezza dei luoghi, descrive la vita dei pescatori, riempie gli occhi e ti fa venire una voglia irresistibile di immergerti tra i coralli. E di rimanere lì, per sempre.

7,5/10
 Alamar
(2009) on IMDb


musica appropriata: Los Maldeorines del Norte, Cumbia del Pescador



7 commenti:

  1. Capiti a fagiolo, ultimamente sono in fase documentari. Ho visto Samsara e Moonlade, e a breve vedrò Jose e Pilar, quello sugli ultimi giorni di Saramago. Questo, me lo procuro subito. Grazie.

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  2. Grazie a te per le dritte, Samsara non lo conoscevo e dal trailer sembra meraviglioso! Moonlade è il film africano Moolaadé contro l'infibulazione?

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    1. Yep, ma praticamente è un reportage. O meglio, ha la sua narrazione eccetera, però mi è difficile non vedere la predominanza di quel taglio documentaristico che lo distende in maniera tragicamente reale.

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  3. questo avevo scritto a suo tempo:
    "Mica sai bene cos’è prima di vederlo, leggi che su rottentomatoes ha il 90% dei giudizi positivi ("Hereafter", per esempio, ne ha il 45%), che ha vinto premi in tutto il mondo, ecco, metti il film nel lettore e guarda fino alla fine.
    Film o documentario, non importa come definirlo, è Cinema e quello che ti regala è enormemente di più dei 73 minuti che gli dedichi ."

    e non ho cambiato idea:)

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    1. Sì, grande cinema: sincero, ispirato, ottimamente realizzato. E girato in luoghi indimenticabili!

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  4. Ammaliante esempio di docu-fiction, o più semplicemente come dice Ismaele, Cinema, giustamente con la C maiuscola. Paesaggio indimenticabile e la limpidezza di quell'acqua ti da veramente la sensazione di esserci immerso dentro!

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    1. Questa notte ho sognato le acque cristalline di Banco Chinchorro, i coralli ed anche i coccodrilli. Un sogno meraviglioso!

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