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lunedì 8 luglio 2013

Bus 44

Vomitare l'anima


Cortometraggio del 2001 diretto da Dayyan Eng.

Il bus 44 fa ogni giorno lo stesso percorso sonnacchioso. L'autista è una giovane donna che guida con polso sicuro. Oggi però non è un giorno come gli altri: due malintenzionati salgono sull'autobus con l'intento di rapinare i passeggeri. Sono violenti e capaci di tutto. Anche la ragazza potrebbe far parte del loro bottino.

Paralizzato. Ero completamente paralizzato. Non riuscivo a muovere un muscolo, non potevo fare niente per lei, forse non volevo. In fondo era una completa estranea, non potevo mica rischiare la  vita, la mia preziosa vita. Sentivo una voce dentro di me che gridava: "Vigliacco! Sei uno sporco vigliacco". Una parte di me respingeva l'accusa, l'altra la accettava, per puro masochismo; e queste due forze si sbarravano il passo l'una con l'altra, finché non mi venne da vomitare, scaricare fuori tutta questa porcheria. Il mio inconscio si rifiutava evidentemente di accettare la realtà, di elaborarla. Interiorizzare è come inghiottire qualcosa, incorporarla. Sputare o vomitare l'esatto contrario.  E feci di tutto per vomitare, in modo poi da non ricordare niente. Meglio così.

11 minuti intensi e coinvolgenti. Vigliaccheria, violenza, eroismo, rassegnazione, egoismo, altruismo, indifferenza: buona parte del campionario dei modi di essere e di agire della specie umana sono sviscerati in questa breve storia, basata oltretutto su un fatto vero. Veramente agghiacciante.
Ha vinto il premio della giuria a Venezia come migliore sceneggiatura (cortometraggi). Qui.

8/10
 Che si shi si
(2001) on IMDb


musica appropriata: Violent Femmes, Country death song

4 commenti:

  1. Risposte
    1. E ancor più inquietante se si pensa che tutto quanto è realmente accaduto.

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  2. Cribbio, che perla. E pensare che a momenti questo post mi sfuggiva.

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    1. Sì, un grandissimo cortometraggio che in soli dieci minuti riesce a raccontarti una storia densa di significati. E con un finale tristissimo e sconvolgente (quel sorriso finale del "protagonista-eroe" mi ha messo una rabbia....)

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