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giovedì 16 maggio 2013

Six shooter

Il treno della morte


Cortometraggio irlandese del 2004 diretto da Martin McDonagh.

Donnelly ha appena appreso che la moglie è deceduta. Disperato, con la morte nel cuore prende un treno per far ritorno a casa. Qui incontra una giovane coppia che ha perso il bambino appena nato e un ragazzo molto loquace, sgarbato, arrogante e insensibile al dolore altrui. Anche se a modo suo può risultare anche simpatico, le continue provocazioni del ragazzo fanno innervosire un po' tutti. La situazione diventa ogni minuto più esplosiva. Qualcosa prima o poi dovrà accadere.

Quando mi avvisarono che mia moglie era morta, ero seduto su una piccola poltroncina che reggeva a malapena il mio peso, e osservavo con sguardo vacuo il dottore. Sentivo che voleva comunicarmi qualcosa, ma il senso delle sue parole mi sfuggiva, tutto era annebbiato. Cercavo di respirare profondamente e di concentrarmi sulla decisione di non scoppiare a piangere. Sarebbe stato degradante. Cercai allora di pensare ad David, il nostro coniglio, il nostro tenero coniglio bianco. Non mi restava che lui, l'unico argine alla mia solitudine.
Quel ragazzo in treno mi guardava in modo strano. Credo che mi legga in faccia l'angoscia. Non posso neanche respirare, ho come una lama d'acciaio conficcata, qui, sulle costole. Per questo non mi accorsi subito che era strano, che c'era in lui qualcosa che non andava. Un teppistello, arrogante, sgarbato, supponente, insensibile, crudele. In questi casi non è necessario essere indovini, è facile prevedere che farà una brutta fine.

In Six shooter ci sono in nuce molti dei temi che il regista riprenderà nell'ottimo "In Bruges". In poco più di venti minuti si passa dal dramma esistenziale alla commedia nera tipicamente anglosassone, con spezzoni di film d'azione.
Pluripremiato in vari festival, ha vinto anche un Oscar come miglior cortometraggio nel 2006.

7/10
 Six Shooter
(2004) on IMDb


musica appropriata: Mark Lanegan and Duke Garwood, Pentacostal

6 commenti:

  1. Gli irlandesi attirano sempre, in più, come già ti avevo accennato in un altro post, le storie che si svolgono in treno mi affascinano in modo particolare, grazie!
    P.S. ti ho risposto anche da me, se vuoi la dritta per Paraisos Artificiales, mandami pure una email ;)

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  2. Sì, mi ricordo della tua passione per treni e stazioni (si parlava di Alois Nebel). Se hai apprezzato "In Bruges", questo corto ti piacerà sicuramente.
    Grazie per Paraisos Artificiales :)

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  3. mi toccherà cercarlo perchè mi intriga...

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  4. Lo cercavo anch'io tempo fa, ma non ero riuscito a trovarlo. Ora è in download, grazie per la segnalazione. McDonagh sta promettendo benissimo, "In Bruges" l'ho praticamente adorato e "7 psicopatici" l'ho trovato centralissimo.

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  5. Se hai adorato "In Bruges", non può non piacerti. Fammi sapere poi, mi incuriosisce sapere cosa ne scriverai.

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