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martedì 7 gennaio 2014

Jîn

Jîn delle montagne

Una delle ultime foreste del Kurdistan turco, oggi. Felci che ricoprono il sottobosco con le foglie srotolate a cercare la luce, nell'aria stormi di alzavole in parata in una posizione tale da sembrare un lenzuolo sfilacciato al vento. Una lucertola si arrampica su una roccia, spaparanzandosi al sole, beata. Una testuggine avanza lenta tra l'erba, il carapace umido per la rugiada. Un paradiso, insomma. Ma all'improvviso rumori di spari, scoppi di granate, crepitii di mitragliatrici: un inferno. Il bersaglio della sparatoria è un drappello di "guerriglieri" che fugge cercando riparo tra le rocce.


Esplosioni. Un fumo acre si alza verso il cielo terso. Jîn corre a perdifiato schivando proiettili. La ragazza, trovato rifugio in una provvidenziale grotta; ancora tremante tira fuori da uno zaino un pezzo di pane e delle mele. All'improvviso sgrana gli occhi per la paura e imbraccia un fucile. Un orso si è accucciato vicino, cercando riparo sotto una roccia. Ruglia, terrorizzato. Jîn posa il fucile e sorridendo gli lancia una mela. Poi, prima di allontanarsi, saluta: "Addio, compagno".


Ennesima conferma di un autore dal talento cristallino. Dopo Kaç para kaç, Beş Vakit, My only sunshine e, soprattutto, Kosmos, il regista turco sforna un film meno fantasioso ma di assoluto pregio. Le tematiche rimangono sempre le stesse (rapporto indissolubile tra uomo e natura, protagonisti orfani  alla ricerca di una identità, di un futuro migliore e idealizzato), ma Jîn mi è sembrato, rispetto ai precedenti, un film più lineare, meno oscuro o simbolico. Forse anche un po' didascalico. Questo probabilmente per l'argomento trattato: la violenta repressione turca nei confronti delle popolazioni curde. Il dramma di questa gente, con una propria lingua, una cultura secolare e una identità etnica radicatissima, viene fuori come un pugno solo grazie alle immagini. Senza che ci sia bisogno di spendere una sola parola a proposito. Magie del cinema.

8/10  Jîn
(2013) on IMDb

14 commenti:

  1. Devo ancora vedere "Zephyr", però "Beş Vakit" mi aveva convinto parecchio e ma quando scrivi che "il dramma di questa gente, con una propria lingua, una cultura secolare e una identità etnica radicatissima, viene fuori come un pugno solo grazie alle immagini. Senza che ci sia bisogno di spendere una sola parola a proposito. Magie del cinema" mi fai pensare che probabilmente val la pena dar la priorità a questa pellicola.

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  2. Sono due grandi film, non saprei quale scegliere a dire il vero.
    Ho fatto un errore, però. Cavolo! "Zephyr", però non è di Erdem, ma di Belma Bas.
    Ora correggo. Grazie!!!

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  3. Ok io invece ho visto i film sopracitati tranne Kaç para kaç, ma a parte questo..trovare Virgins di Tim Hecker postato a fine recensione, mi porta già di per sè a stimare questo blog ;)

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    1. Ciao, rombro! Non so perché, ma ero sicuro che avessi visto anche tutta la cinematografia di Erdem :-)
      Tim Hecker è "pazzesco". E quest'anno ha sfornato l'ennesimo capolavoro. L'ho ascoltato fino alla nausea... non potevo non inserirlo qui.

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  4. Noto con piacere che stai recuperando il tempo perso i mesi scorsi! E sono contentissimo che finalmente si possa recuperare questo ultimo lavoro di Erdem, che attendevo da un pezzo. Dal trailer visto qualche mese fa, mi dava comunque l'impressione di qualcosa più vicino a "Kosmos" che non al resto dei suoi film. Hai ragione, le immagini parlano da sole, una domanda: solo via fluviale o c'è la possibilità di scovarlo anche via terra?...

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    1. Sì, sto cercando di darmi da fare. Devo ancora recuperare tantissimi titoli, tanti di quelli che tu hai inserito nella classifica di fine anno, ad esempio (quelli di yorick non ci provo nemmeno, forse l'anno prossimo).
      Via fiume vado solo in canoa, dove si può. Di solito vado via terra, preferendo lente mulattiere. Non c'è bisogno del gps, l'importante è l'accento giusto

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    2. Ahahah... Geniale, grazie per la dritta!

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  5. mai incrociati questi due?

    Kar Beyaz (Bianco come la neve) - Selim Gunes

    Nefes: Vatan sagolsun (The Breath) - Levent Semerci

    intanto cerco...

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    1. Grazie, Ismaele. Sei una vera miniera d'oro :-)
      Non li conoscevo. Sembrano piuttosto interessanti.
      "The breath, poi... parla anche della repressione turca a danno dei curdi. Ci sono anche i sub italiani. Sarebbe perfetto, trovandolo.

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    2. http://www.youtube.com/watch?v=NvjPPNrdcXY

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  6. prova qui, qualità decente

    http://bitsnoop.com/nefes-vatan-sagolsun-2009-dvdrip-q414233.html
    o
    http://bitsnoop.com/nefes-vatan-sagolsun-2009-ts-xvid-o-q634503.html

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  7. mi sono ricordato di questo, mi era piaciuto molto (il regista li dedica a Pasolini)
    FRATRICIDE - Yilmaz Arslan (http://www.imdb.com/title/tt0470702/?ref_=nm_flmg_dr_1)

    mai visto?

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    1. No, neanche di questo avevo mai sentito parlare. Da quel poco che ho letto, la trama sembra davvero interessante. L'ho trovato (e ordinato) da ibs. Grazie, Ismaele!!!

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