La scuola è appena finita e a Boulunnais, un piccolo villaggio affacciato sulla Côte d'Opale, non succede mai niente. I giorni d'estate sono sempre stati monotoni, niente che possa illuminarti la giornata o allargarti l'anima. Non basta certo sdraiarsi sulla spiaggia o sotto un albero a guardare le nuvole o una processione di formiche.
A Quinquin, un ragazzino dal naso da pugile e dall'anima nera, non resta che fantasticare ad occhi aperti, rimodellare la realtà che lo circonda e punire i colpevoli dei piccoli torti subiti, da lui o dalla sua bizzarra famiglia. Il piccolo demiurgo rimodella il suo mondo sonnolento a sua immagine e somiglianza. È un mondo infantile, senza sfumature, bianco o nero, buono o cattivo, popolato da mucche assassine (pazze ovviamente), cadaveri fatti a pezzi, improbabili poliziotti, funerali farseschi. Ed è un mondo semplificato, violento ma sicuramente non noioso.
Il piccolo Quinquin, con la sua inseparabile fidanzatina, osserva da spettatore partecipe la sua creazione. È sempre presente (come potrebbe essere altrimenti), ma ad una certa distanza. Al suo alter ego (il comandante Wan der Weyden), capita l'antifona, alla fine non resta che ridere.
Tutto si può dire di Dumont, nel bene e nel male, tranne che non sia un regista originale e spiazzante. Questa volta ha confezionato una commedia grottesca, visionaria, in cui fa la parodia di se stesso e dei suoi primi, fantastici film.
Non vedevo un film da più di un anno e non ne vedrò per altri dieci. Sono contento, stracontento, di aver scelto questo.
10/10
sono contentissimo di rileggerti dopo tanto, troppo tempo...spero di rileggerti più spesso anche se quell'ultima frase( non ne vedrò per altri dieci...) mi inquieta assai...dai, dimmi che non è vero...
RispondiEliminaCiao Bradipo!, anch'io sono contento di sentirti. In questo anno, quando trovavo connessione, il tuo blog era tra i primi che cercavo.
RispondiEliminaSì, purtroppo difficilmente riuscirò a vedere un film fino al 2024. Il ritorno in città mi ha traumatizzato e così abbiamo deciso di trasferisci in una piccolissima isola dell'oceano indiano, senza luce (solo un generatore che viene attivato meno di due ore la sera) e senza internet.
Sì, il cinema mi mancherà; vedere Quinquin mi ha affascinato oltre misura, ma me ne farò una ragione.
Sembra proprio Quinquin a parlarci, attraverso questa perfetta recensione. È passato più di un anno, ma il tempo (e l'allontanamento dalla nostra terra) non ha cambiato il tuo stile, è una gran bella cosa. Però, da questo ad aspettare dieci anni prima di rivedere un altro film, mi sembra un tantino esagerato, che dici? ;)... Quotando bradipo, spero vivamente in uno scherzo o, perlomeno, in un tuo ripensamento...
RispondiEliminaNel frattempo, un caro saluto Bombus!
Ciao, Frank, sei gentile, come sempre, ma il post non è un granché. Anzi è decisamente striminzito. Ultimamente le parole fanno fatica ad uscire, divento sempre più conciso e sintetico.Tra non molto mi esprimerò solo a gesti :)
RispondiEliminaNo, comunque non è uno scherzo. Ho preso in "affidamento" diversi ettari di foresta per dieci anni e ci porterò le api. Là nessuno fa il miele e il posto è un vero paradiso (quando non ci sono i monsoni, ma si ci abitua anche a quelli!)
Un caro saluto anche a te. E grazie per aver sopportato in questi anni i miei post e sopratutto i miei commenti!
Dimenticavo: il tuo post su Quinquin sì che è splendido!
Elimina1) La sinteticità non esclude a priori la profondità. L'essere concisi non toglie nulla all'impatto che uno scritto può trasmettere (esempio lampante, guarda Ismaele) e non sempre sono necessari fiumi di parole, tra l'altro, i post kilometrici il più delle volte stufano ;)
Elimina2) "Aver sopportato", ma scherzi? Sono io che devo ringraziarti, ricordandoti che sei stato tra i primissimi a sostenere il mio blog. I commenti non possono che ravvivare, e manterrò sempre vivo il ricordo di quel primo periodo, rileggendoli anche nei prossimi dieci anni.
3) Hai fatto la scelta giusta al momento più giusto (visto il periodo critico che sta affrontando l'Italia). Sono veramente felice per te Bombus, e non posso che augurarti il meglio per un futuro produttivo, sotto tutti gli aspetti. Sono certo ti troverai magnificamente in quel "paradiso", assieme alle tue amate api :)
Con la speranza di risentirci presto, un grosso in bocca al lupo, caro amico!
Ciao!
Grande, bombus!! Chissà dove te ne starai, in questi dieci anni, ma, se non c'è internet, credo sarà senz'altro un posto magnifico. Senza cinema, certo, ma in fondo il buon cinema non è mai distinto dalla vita vera, quindi probabilmente ne vivrai più di me, di cinema, che invece continuo soltanto a vederlo. Stai bene, davvero. Mi auguro di ritrovarti tra dieci anni, ché magari è la volta buona che ci si vede davvero. Buon viaggio!!
RispondiEliminaUna scelta all'apparenza coraggiosa ma, pensandoci bene, mi sa proprio che hai ragione tu. Complimenti Ti invidio tantissimo.
RispondiEliminaChissà se tra dieci anni noi saremo ancora qui a bloggare? Capace pure che a un certo punto ti raggiungiamo su quell'isola! Bella lì!
Buona vita!
Ciao, Obsidian e grazie. Forse c'è sotto un pizzico di egoismo, ma tra dieci anni spero proprio che troverò ancora i vostri blog. Come farei a recuperare i film perduti altrimenti? :)
EliminaBuona vita anche a te!