Take me to the river
Cortometraggio turco del 2006 diretto da Belma Bas.
Una bambina vive con i nonni in una vecchia casa spersa tra le montagne. La vita scorre lenta e quieta, secondo le antiche tradizioni dei contadini di una volta. Un giorno, mentre sta osservando lo scorrere lento del fiume la ragazzina vede un vecchio dalla barba bianca, forse lo spirito del bisnonno.
Era da sempre che passavo le vacanze estive nella casa dei nonni, in montagna. Conoscevo già tante cose, mi consideravo una vera esperta. Sapevo che bisognava fare bollire il latte per ore perché diventasse formaggio, che bisognava stare lontani dal ciglio della strada per evitare le minuscole zecche che si disperdono rapide e pizzicano maledettamente, che bisognava non avvicinarsi troppo al fiume, che non bisognava correre tra l'erba alta per via delle spine.
Mi piaceva stare ore e ore a guardare da lontano il lento e sinuoso scorrere del fiume. E un giorno lo vidi: maestoso, altero, con una lunga barba bianca, in piedi sulla sua piccola barca, un tronco come remo. Il cuore mi rimbombava, volevo correre via, la paura, però mi paralizzava. Ad essere sinceri, non era paura, ma una curiosità mista a terrore. Quel vecchio doveva venire da un altro mondo, forse dal fiume stesso o chissà da dove.
L'altra notte ho sognato che morivo e andavo in Paradiso. Non era come me l'aspettavo, ma c'era lui, il vecchio con la barba bianca, con la sua ridicola barchetta. Mi guardava di sottecchi. Accanto a lui c'era mia nonna: gli carezzava la barba e poi gli stringeva amorevole la mano grinzosa. Entrambi gridavano il mio nome, ma le loro voci si distinguevano appena, come una eco lontana. Quando mi svegliai era giorno fatto. E il sole brillava radioso.
Bellissimo cortometraggio turco. Una trama semplicissima in cui traspare l'amore per la vita autentica di una volta, per le vecchie tradizioni ormai sul punto di scomparire per sempre. Una fotografia sfolgorante esalta ancora di più la magnificenza della natura delle montagne del nord della Turchia.
Nominato a Cannes per la palma d'oro come miglior cortometraggio.
8/10
musica appropriata: Agnes Obel, Riverside
Carino davvero, infatti mi stupisce un po' la media IMDB. Comunque, hai ragione, la fotografia è stupenda, folgorante, in linea con quella realtà nostalgica.
RispondiEliminaSì, la fotografia è bellissima, la natura meravigliosa, la "parte narrativa", però, diciamo così, è un po' parto della mia fantasia malata. Nel corto succede ben poco, e siccome non faccio mai spoiler...
EliminaBe', francamente la trovo una cosa bella, la lettura personale di un film intendo.
EliminaOh, questo mi attira di brutto, territori che mi si addicono... Lo segna all'istante!
RispondiEliminaAnche tu sei un estimatore dei grandi film turchi, lo so bene. Dicono che il lungometraggio di Belma Bas, Zefir (che già è possibile trovare con sub inglesi) sia bellissimo. Io devo aspettare, purtroppo.
EliminaEcco dove avevo già sentito il nome di Belma Bas. Zefir è in lista da tempo, ma fino ad'ora non avevo trovato nessuna traccia, nemmeno sui torrenti...
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