Il marchio
Film danese del 2012 diretto da Thomas Vinterberg.
Lucas, un maestro d'asilo, ha attraversato un periodo difficile della propria vita: abbandonato dalla moglie, vede di rado il suo unico figlio. Ma le cose, adesso, sembrano andar meglio. Ha trovato una compagna e il figlio ormai adolescente decide di vederlo più spesso. Tutto sembra andare per il verso giusto. Ma la bugia di una bambina, figlia del suo migliore amico, fa precipitare la sua vita in un inferno. L'intera comunità lo considera un mostro, tutti lo evitano, lo accusano, perde il lavoro e l'ex moglie non gli permette di vedere l'amato figlio.
Il bosco era di un verde così scuro che, sotto il fogliame, il giorno si trasformava in notte. Ogni tanto, in lontananza, si sentiva il bramito di un cervo. L'aria profumava di resina e di lavanda. Lucas si sentiva in pace con se stesso e con l'intero creato, in uno di quei momenti magici in cui tutto risplendeva come incantato.
Mai e poi mai si sarebbe aspettato che una frase, detta così, quasi per capriccio, avrebbe cambiato così profondamente la sua vita. Una accusa infamante, ingiusta, fondata sul nulla. Ma i bambini non mentono. Mai. È risaputo.
Basta un nulla e i ruoli si rovesciano: da cacciatore ti trasformi in preda, da uomo rispettato e amorevole in un mostro pervertito. È sottile il confine, traversarlo è un nulla, una mossa sbagliata e ti ritrovi a marcire nelle sabbie mobili. E anche quando sembri sul punto di liberarti da quella stretta mortale, immancabilmente ti ritroverai impantanato come o peggio di prima. Le bugie dei bambini hanno le gambe lunghe, corrono veloci nel tempo.
Dopo i bellissimi Festen e Submarino, Vinterberg sforna un altro film notevole. Il tema della pedofilia viene ribaltato e, in questo caso, è l'adulto la vittima. Il film si concentra sul dramma subito da Lucas, sulla caccia alle streghe di cui sarà vittima, sulla ferocia di una comunità che, sulla base di sospetti labilissimi, crocifigge letteralmente un essere umano. Hanno trovato il perfetto capro espiatorio su cui incanalare il proprio disprezzo, su cui imprimere un marchio d'infamia che difficilmente potrà essere eliminato.
8/10
musica appropriata: Elfin Saddle, Kiboho
Bellissimo Vinterberg, rivaleggia con "Festen" (devo ancora vedere "Submarino", però), e stupendo il rapporto padre/figlio, la fiducia, il supporto... toccante e riflessivo, senza essere pedante o buttarla sul melò più pacchiano. Il miglior allievo di von Trier, senza ombra di dubbio.
RispondiElimina(Finalmente recensisci qualcosa che ho visto anch'io!)
Sì, un film veramente bello, che tratta un tema delicato con molta originalità e "senza essere pedante o pacchiano".
EliminaSubmarino è uno dei film più drammatici che ho mai visto. Davvero incredibile!
"Submarino" ce l'ho in lista, "Il sospetto" è davvero inquietante, se pensi che può capitare a ciascuno di noi.
RispondiEliminala grandezza del film è che è universale, non ha bisogno di spiegazioni, e Lucas è davvero forte.
Una storia inquietante e reale, come dimostrano fatti di cronaca recentemente accaduti. La forza di Lucas sta nel rimanere tutto sommato calmo, perché crede nella giustizia. Da noi sarebbe uscito fuori di testa.
EliminaSubmarino mi manca e a questo punto mi hai messo voglia di vederlo: questo è un film che ti fa scendere i brividi lungo la schiena!
RispondiEliminaSubmarino sono sicuro ti piacerà: ha un carico di angoscia esorbitante.
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