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giovedì 2 maggio 2013

L'età inquieta

Le anime morte


Film francese del 1997 diretto da Bruno Dumont.

Freddy è una ragazzo epilettico, non troppo sveglio, che vive con la madre e passa le sue giornate in folli corse con il motorino. A modo suo, ama la sua ragazza ma a lei preferisce la vita di branco con il suo gruppo di amici. Sarà la noia, la mancanza assoluta di un qualsiasi interesse, che spingerà i ragazzi ad un gesto brutale, di cui non riescono a comprendere la gravità.

Quando mi risvegliai, lì nell'erba alta, sentii che le circonvoluzioni del mio cervello fossero come ricoperte di ragnatele e di polvere. Non era, però, una sensazione nuova. Mia madre mi diceva sempre che già da tempo avevo portato il cervello all'ammasso. Probabilmente non aveva tutti i torti. Ma la colpa non era mia, né nostra. Era la noia che ci uccideva, implacabile e assoluta. Era come se la vita si fosse dimenticata di noi e del nostro piccolo villaggio. Qui tutto continua sempre uguale, non succede nulla. Qualcosa dovevamo pur fare. Non necessariamente la cosa giusta. E poi era soltanto un arabo, mica un essere umano.
In questo momento, però, sono felice: il mondo mi appare così gioioso, lineare, rassicurante. Sì, ho fatto la cosa giusta. Forse.

Esordio col botto per Bruno Dumont. Il suo primo lungometraggio è una pellicola inquietante, crudele, perché fotografa realisticamente l'assenza assoluta di valori di una generazione perduta, l'anima razzista della Francia profonda. L'ambientazione fatta di strade deserte, desolate, di un paesaggio altrettanto vuoto, silenzioso, in cui il solo rumore percepibile è il rombo assordante delle motociclette, mette bene in evidenza l'isolamento, la monotonia, il vuoto di un'esistenza.
Film duro, bellissimo e, per essere un'opera prima, incredibilmente maturo.

8,5/10
 La vie de Jésus
(1997) on IMDb


musica appropriata: The Drones, How to see through fog

11 commenti:

  1. Hai mai provato a scrivere in prosa qualcosa di tuo? Alcune tue riflessioni hanno una potenza notevole, qui per esempio il fatto che la vita si dimentichi e non noi che ci dimentichiamo di essa, dell'oraziano carpe diem &cc. A ogni modo, Dumont è fantastico, o almeno l'unico film che io abbia visto di lui è fantastico e domani non vedo l'ora di vedere quello nuovo, ma tra te e visionesospesa sembra che questo regista non ne abbia sbagliata una.

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    1. Sai, due anni fa avevo scritto un giallo ironico. Non era male, era divertente e non banale. Ma poi, in un raptus autodistruttivo, l'ho fatto a pezzi. E ho cancellato anche il file.
      In questi giorni di Dumont vedrò Lumanità e Flanders. Ho qualche dubbio su Twentynine palms. Ne parlano malissimo. Vedremo.

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    2. Non si stracciano i racconti! Mai!

      Comunque, è curioso che, sotto questo post, il blog mi consigli "Wrong". Non so perché, ma sento puzza di due universi totalmente distinti.

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    3. Sì, ma mi capita spesso di fare cavolate.
      Ti consiglia Wrong? Questa "applicazione" va "ad muzzum", di testa sua, senza nessun criterio. La devo eliminare, prima o poi.

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  2. A me è piaciuto anche Twentynine Palms, ma metti in conto che io sono un folle, quindi non faccio testo :)
    Comunque bellissimo L'Età Inquieta e di Flandres ne avevo scritto tempo addietro, dovrò rispolverare il file da qualche parte. Se dovessi proprio cercare quello che mi ha entusiasmato di meno, forse direi L'Umanità, ma sono curioso di sentire cosa ne pensi!

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    1. Ma come, io ti ritenevo una persona super equilibrata :)
      Allora Twentynine Palms lo metto in lista.
      Fino ad oggi, Hors Satan rimane per me il migliore.

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    2. In realtà nascondo un passato da "splatter-cinefilo" che è meglio non risvegliare :) Twentynine è senza dubbio il più estremo della filmografia dumontiana. Sono invece perfettamente d'accordo su Hors Satan, il migliore anche per me!

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  3. questo film è bellissimo e Brunone DUmont è un mito!

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    1. Completamente d'accordo, un vero mito! Speriamo che l'ultimo, Camille Claudel, 1915 (che il fortunato yorick vedrà domani) sia all'altezza della sua fama.

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  4. l'ho visto al cinema, a quei tempi.
    eravamo pochi, ma non delusi, anche turbati, direi, non è un film per passare il tempo

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    1. Sì, purtroppo è un film per pochi, come tutti quelli di Dumont. Hors Satan e Hadewijch (due capolavori) non sono mai stati distribuiti da noi. Un vero scandalo!

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