Volontari
Film giapponese del 2008 diretto da Kadoi Hajime.
Toru lavora in un penitenziario giapponese. Il lavoro lo prende talmente che ancora non è riuscito a farsi una famiglia. È introverso e poco comunicativo. I familiari, preoccupati per la sua psiche, riescono a combinargli un matrimonio con una bella e giovane vedova. Toru, pur senza entusiasmo, accetta.
Kaneda è un recluso nel penitenziario. Condannato a morte per un reato atroce, passa le ore a disegnare meravigliosi paesaggi. Il suo comportamento modello, la sua cortesia, pur guadagnandogli le simpatie delle guardie, non impediranno la sua esecuzione. Che avverrà immancabilmente venerdì mattina. Solo Toru si offrirà volontario.
Non mi ci sarei mai abituato. Mai. Ogni volta è sempre diverso, sempre peggio. Poi rivedi per mesi la scena davanti agli occhi, un incubo. Un vero incubo. È più di quanto si possa sopportare.
Ha importanza il modo in cui si muore? Se morite nel vostro letto per un attacco di cuore quasi indolore, mentre sognate acacie spinose della savana africana, non ha nessuna importanza. La morte vi prende e di voi forse, dico forse, resterà solo il ricordo. Sempre più sbiadito. Ma se è qualcuno a darvi la morte, volontariamente, intenzionalmente, scientemente, pur costretto da una legge ingiusta, allora sì che ha importanza. Per chi la subisce e per chi agisce. E il ricordo di quel gesto rimarrà indelebile, incancellabile.
E allora perché mi sono offerto volontario? Soltanto per una settimana di ferie? Gli abissi della mente sono insondabili. Vai a capirci qualcosa!
Bellissimo film minimalista, per nulla retorico, sobrio, lucido, proprio per questo ancora più agghiacciante e crudele. Il Giappone ha mantenuto sempre un riserbo assoluto sulle esecuzioni, limitandosi soltanto a dichiarare il numero dei decessi, evitando perfino di rivelare i nomi delle vittime. I detenuti non sono informati sulla data dell'esecuzione, sono tenuti all'oscuro di tutto. Rinchiusi in piccole celle isolate, sono loro proibiti passatempi come la televisione o la musica. Di solito sono imbottiti di psicofarmaci. Alle esecuzioni assistono solo le guardie ed, eventualmente, un prete.
8/10
musica appropriata: Larkin Grimm, Paradise and so many colors
Di questo regista ne sentivo parlar bene al FEFF, tant'è che ho tanto sperato di riuscire a trovare il suo "Night people", quando uscirà, ma dovrebbe essere di tutt'altra fattura, un hard-boiled o qualcosa del genere, rispetto a questo. Tant'è, con questo dovrei riuscire a spaccare il ghiaccio.
RispondiEliminaTra l'altro, notavo che ho molta più affinità coi tuoi 9 e i tuoi 8, piuttosto che con i tuoi decani. Curioso.
Di "Night people" anch'io ne ho sentito parlar bene. Forse tra un paio di anni...
RispondiEliminaA proposito di decani, lo hai poi visto l'ultimo di Ozon?
Macché, ho dimenticato il disco rimovibile a casa e ora mi tocca aspettare che mi arrivi per posta >.< In effetti, sono un po' in astinenza di cinema, anche se mercoledì sono andato al cinema per l'ultimo di Rob Zombie. Comunque, il 3 maggio vi farò rosicare, a te e a visionesospesa, battendovi sul tempo (per una volta!) con "Camille Claudel, 1915".
EliminaNooo!!! l'ultimo Dumont no! Voglio sapere tutto sennò diventerò il tuo incubo :D
EliminaPerché proprio il 3 maggio? Viene Dumont a presentare il film vicino casa? Ci sarà anche la Binoche?
EliminaEh, magari. Non c'è solamente il film, purtroppo, ma quella giornata è parecchio interessante: prima il film di Dumont, poi quello nuovo di Rouve e, infine, l'ultimo di Lifshitz (che fingo di conoscere ma che, invero, non ho mai sentito nominare). E il giorno dopo, presente, ci sarà Doillon.
Eliminahttp://www.museocinema.it/pdf/rivista_cinema/MdC_maggio.pdf
Nel primo "non" c'è una n di troppo.
Elimina