2006 - 2008
Nel 2006 sono stati scelti dall'Academy cortometraggi molto convenzionali, non particolarmente originali. Ha vinto l'Oscar The danish poet di Torill Kove, un lavoro della National Film Board, di solito una fucina di autentici capolavori. Forse l'unico lavoro che spicca per un minimo di originalità è Maestro, dell'ungherese Géza M. Tóth. Realizzato interamente in computer grafica, è una divertente e allo stesso tempo triste metafora delle nostre aspettative frustrate.
2006
The danish poetLifted
The little matchgirl
Maestro
No time for nuts
Nel 2007, invece, il piatto è ricco. Ricchissimo. Spicca su tutti il meraviglioso, inquietante, Madame Tutli-Putli, di Lavis-Szczerbowski. Un corto davvero unico, che colpisce per la ricchezza e meticolosità dei particolari, per la precisione dei dettagli (su tutti gli occhi della protagonista che sembrano veri, vivi e angoscianti). Se ne parla (benissimo) qui.
Notevoli sono anche Peter and the wolf, di Suzie Templeton, un corto di quasi mezz'ora costato 5 anni di lavoro e My love di Aleksandr Petrov, che dopo il successo di Il vecchio e il mare (Oscar 1999), "dipinge" un altro romanzo, questa volta Istoriya lyubovnaya di Ivan Shmelyov, una classica vicenda di educazione sentimentale.
2007
Peter and the wolfEven pigeons go to heaven
Madame Tutli-Putli
I meet the Walrus
My love
Nel 2008 spicca La Maison en petits cubes, un corto nostalgico e poetico sull'importanza della memoria, salvando i ricordi di una vita (in questo caso minacciati dall'acqua che avanza inesorabile). Interessante anche This way up: due originali becchini e un cadavere che proprio non ne vuole sapere di essere sepolto. Divertente, a suo modo.
2008
Ma maison en petits cubesLavatory
Oktapodi
Presto
This way up
musica appropriata: Frontier Ruckus, Eternity of dimming
Nessun commento:
Posta un commento