Miasmi
Film austriaco del 1989 diretto da Michael Haneke.
Una famiglia normale, benestante, colta in frammenti di vita quotidiana. nei riti della vita di tutti i giorni: la spesa al supermercato, la sveglia sempre alla stessa ora del mattino, il lavaggio domenicale dell'auto. Tutto perfetto, tutto programmato nei minimi dettagli. Tutto così monotono. Ma delle piccole lesioni cominciano ad incrinare, lentamente ma inesorabilmente, questo edificio così ben progettato.
Cos'è questa puzza, questo tanfo che mi tormenta fin dal primo mattino?
È da tanto che la percepisco; dapprima fievole, un lieve olezzo, ma adesso sta diventando insopportabile.
Non ci è mai fregato troppo degli altri, che vadano a farsi fottere. In fondo abbiamo tanto, non ci manca niente, abbiamo tutto programmato, abbiamo chiari gli obiettivi da raggiungere; i nostri piani decennali sono a prova di bomba. Ma poi è arrivata la puzza. Prima pensavo venisse da fuori, che vaporasse dalle terre di marciume che ci circondano, poi da qualche parte della casa, della nostra bella casa. Ma ora sono arrivata alla conclusione che questo tanfo provenga da noi. Sì, parliamo, lavoriamo, compriamo, ammassiamo cose, ridiamo (poco, a dire il vero), ci nutriamo, ma siamo morti, ci stiamo lentamente decomponendo. Il marciume avanza e i miasmi sono insopportabili. Insopportabili.
Il primo film della trilogia della glaciazione, il primo lungometraggio di Haneke. Un pugno sulla bocca dello stomaco per chiunque abbia la voglia di vederlo: si rimane come impietriti, letteralmente senza parole.
La regia è asettica, chirurgica nello scandagliare la vita quotidiana di una famiglia come ce ne sono tante. Il regista coglie frammenti che non spiegano, non sono sufficienti a spiegare i motivi perché la storia evolva in questo modo. Un pianto soffocato, una richiesta di aiuto mascherata, uno sguardo assente: sono piccoli indizi, frammenti probabilmente rivelatori che qualcosa non va, che c'è un malessere profondissimo dietro la facciata di normalità. Una normalità comunque stomachevole.
10/10
musica appropriata: Andrew Bird, Scynthian Empires
Sai già come la penso, a mio avviso superato solamente da Amour!
RispondiEliminaTra te e Bradipo in questi ultimi giorni, battaglie hanekiane in corso ;)
Sì, avevate ragione, pienamente ragione: è un film devastante. Dovevo colmare questa lacuna; il resto della trilogia lo vedrò a breve, a piccole dosi, però. Che film!
EliminaL'ultima parte della recensione coglie al meglio lo stile di Haneke, tant'è che, a sentirtelo descrivere, 'sto film sembra - registicamente - andare a braccetto con "Amour". Poi, vabbé, è la grande dote di un regista, il saper avere un proprio stile. Io mi innamorai da piccolo di "Funny games", poi ripresi in mano Haneke e guardai "La pianista", che mi disse molto meno: lo trovavo asettico, e in qualche modo era così esasperato, così realisticamente crudo che mi pareva quasi irreale. "Amour", in questo senso, è un gran film, ma che in qualche modo mi aspettavo. Un regista che adoro, ma che non riesco a cogliere mai appieno, mi par sempre che mi sfugga qualcosa dei suoi film, che non riesco mai a fare propriamente miei.
RispondiEliminaAh, piccolo off-topic: ma lo sai che il discorso sulla puzza mi ricorda troppo il pulsare del cuore rivelatore nel racconto di Poe?
EliminaChe qualcosa ti sfugga, penso che sia voluto dallo stesso regista. Una volta ha dichiarato che è impossibile riassumere in 90 minuti di film una vita. Qualcosa deve, necessariamente, rimanere fuori. Non ci è dato sapere tutto.Per fortuna. Già così, o forse proprio così, i suoi film sono così sconvolgenti.
EliminaConosci Iosonouncane? C'è un brano chiamato Gramsci (o i superstiti) che parla di una puzza simile. Qual è il racconto di Poe?
Solo di nome, devo averlo adocchiato per qualche ascolto di amici su Last.fm e mai approfondito. Di Poe, mi riferivo al "Cuore rivelatore".
EliminaAccidenti, 10! ti ha colpito proprio!
RispondiEliminaSì, colpito e affondato. Un film che non dimenticherò facilmente.
Elimina