Il fiore del male
Film canadese del 2012 scritto e diretto da Kim Nguyen.
Il Congo, particolarmente la regione del Kivu è stata fortemente destabilizzata a seguito del genocidio del Ruanda avvenuto nel 1994 ad opera degli Hutu. Sconfitti militarmente e successivamente perseguitati dai ribelli Tutsi, centinaia di migliaia di Hutu fuggirono dal Paese per trovare rifugio nel Congo del dittatore Mobutu. Dalla caduta di Mobutu nel 1997, l’ex Zaire, rinominata Repubblica Democratica del Congo (RDC) vive in uno stato di violenza continua. L’epicentro è la regione del Kivu, nella parte orientale del Paese. Il conflitto in corso nella Repubblica Democratica del Congo è il più sanguinoso dai tempi della Seconda guerra mondiale e, anche a causa del gran numero di eserciti dei paesi limitrofi che ha coinvolto, è stato definito "Guerra mondiale africana".
(da percorsidipace.net)
"Un giorno uscirai dal mio ventre, questo è sicuro, e vorrai sapere perché sono diventata soldato, perché ho combattuto con i ribelli, Quando verrai al mondo non saprò se il buon dio mi darà la forza sufficiente per amarti".
Era una giornata come tante, niente di speciale. Nel villaggio tutto sembrava tranquillo; la vita scorreva sporca ma serena, come il fiume che lambiva le nostre case. Proprio dal fiume sapevamo sarebbe arrivata prima o poi la minaccia, l'innominabile, la bestia.
E, infatti, puntuale un grido squarcia l'aria: "Arrivano!, Arrivano!." E arrivarono: bambini, bambini feroci, armati di tutto punto, dai volti saccheggiati da sguardi biliosi. E crudeli. Soprattutto crudeli.
Da allora la mia vita non è più la stessa. Ha cambiato colore, come la pelle di tutti i cadaveri, come i fantasmi che mi ossessionano, come i morti che mai avranno sepoltura: un grigio spento, come di lavagna pulita male.
Questa è la storia di Komona, una storia crudele, una storia di guerra, di morte, di sangue, di vite spezzate, di bambini che non giocano a far la guerra, ma la fanno davvero. Sembrerebbe una storia atroce come tante, ma lei porta una promessa, celata gelosamente nei bui recessi del suo cuore, la promessa che ancora e sempre, dai corpi smembrati, dalle ceneri, dal sangue possa nascere qualcosa di nuovo e stupendo.
Film candidato all'Oscar come miglior film straniero.
Orso d'argento a Berlino a Rachel Mwanza come migliore attrice.
7,5/10
musica appropriata: Soukous
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