Boulevard dei morti ammazzati
Film argentino del 2012 diretto da Pablo Trapero.
Padre Julian, prete in una bidonville sorta ai piedi dello scheletro di un enorme ospedale mai portato a termine, fa di tutto perché l'ospedale possa essere ristrutturato e perché la moltitudine di disperati possa condurre una vita migliore. Lo aiutano padre Nicolas e una bella assistente sociale. Ma quando il governo blocca la costruzione dell'ospedale, la gente, stanca della miseria e delle lotte tra bande di narcos, occupa il terreno.
È una vita che sguazzo in questo marciume, in questa verminosa moltitudine. La favela ormai è la mia casa, qui morirò, lo sento. Questo scheletro calcinato, che tutti chiamano l'Elefante blanco, popola ormai i miei incubi, tormenta le mie notti.
Entrino, signori, entrino a contemplare la bestia dai mille volti, le vie dell'immondizia, i boulevard dei morti ammazzati, entrino ad ammirare il vero volto della miseria.
Faccio il prete, ma manderei tutti a quel paese. Sì, sono stanco, non ne posso più. Non ne posso più di gente che non vede l'ora di farsi restituire i peccati confessati, per poterli commettere ancora. Non ne posso più di mondare le anime di tutti, mettetevela da soli la mano morta sulla coscienza. Se siete capaci!
Pablo Trapero ha affrontato i problemi della classe operaia in Mondo grua, quelli carcerari in Leonera, adesso in questo Elefante Blanco il tema è sempre l'emarginazione, l'alienazione, la miseria. Sì, è un regista impegnato.
L'Elefante blanco è un ospedale enorme, mai portato a termine. La sua enorme struttura, fatiscente e pericolante, è stata occupata abusivamente ed intorno ad essa è sorta una enorme bidonville. La Chiesa e il governo vorrebbero riqualificare la zona, ristrutturare quell'enorme scheletro e trasformarlo in un complesso residenziale. Ma tutto il mondo è paese, si sa come vanno a finire queste storie: problemi burocratici, mancanza di fondi e tutto si blocca.
Un bel film, con grandi attori, con un notevole sforzo produttivo, ma con qualche ombra nella sceneggiatura. Inutile, ad esempio, l'abbozzata storia d'amore di padre Nicolas. Un vero corpo estraneo.
Incredibilmente, viste le tematiche trattate, questo film è stato distribuito da Buena Vista (Disney).
7/10
musica appropriata: La oveja negra
mi è piaciuto ma non quanto avrei voluto perchè anche io ho trovato alcune ombre...mi è piaciuto molto di più il precedente Carancho..
RispondiEliminaRassegnato, aggiungo Carancho. Ci vorrà una vita per smaltire la lista. Per fortuna da un po' di tempo stai recensendo film "perdibili". :)
EliminaDi Trapero, non avendo ancora visto Carancho, mi aveva convinto di più Leonera.
la musica di Nyman ci sta sempre bene, Ricardo Darin è una sicurezza, come Toni Servilli da noi, per la storia d'amore si sono confusi, era in un altro film, quando se ne sono accorti era troppo tardi:)
RispondiEliminaSì, Darin è sempre una certezza, difficile che sbagli un film.
EliminaSì, Nyman è un classico, anche se non mi ero accorto che ci fosse nella colonna sonora (imdb dava solo il brano degli Intoxicados).
Devo concludere la visione perchè ho cominciato a vederlo ieri sera, ma non era proprio una serata troppo giusta e mi sono perso a metà :) Come dice Ismaele però, le musiche ci stanno ed hanno un impatto fortissimo.
RispondiEliminaSì, le musiche di Nyman sono grandiose, non lo metto in dubbio.
RispondiEliminaOgni film ha il suo momento giusto :)